Ultimo Consiglio comunale da incubo per il Pd comasco che, dopo le, da loro definite, «non risposte» da parte del sindaco Rapinese riguardo la frana di Civiglio (qui l’articolo di riferimento), ha assistito all’approvazione di tre delibere, ritenute tutte con gravi errori all’interno.
A sottolineare le varie incongruenze è il consigliere comunale del partito Stefano Legnani:
«La più clamorosa è la delibera relativa all’aggiornamento del piano triennale degli acquisti di beni e servizi, la cui approvazione è stata addirittura sospesa mancando un’obbligatoria delibera preventiva della Giunta comunale. Un grave errore procedurale. Se ne riparlerà in una successiva seduta».
Prosegue Legnani:
«Non meno grave è la delibera di modifica del Regolamento Taxi con la quale si voleva prevedere una più dettagliata elencazione delle violazioni dello stesso regolamento punibili con le relative sanzioni.
Ma nella foga sanzionatoria il sindaco si è dimenticato eliminare dal regolamento le sanzioni attualmente previste, con l’effetto che per la stessa violazione sono ora previste due sanzioni: quale delle due dovrà essere applicata in caso di violazione?
È stata anche prevista una nuova procedura di contestazione delle violazioni, diversa da quella attualmente in vigore, che non è stata però eliminata dal regolamento; sono ora quindi previste due diverse procedure di contestazione per le stesse violazioni, con la conseguenza che nessuna delle due potrà essere seguita.
Un vero pasticcio dal punto di vista giuridico, che impedirà di fatto di applicare eventuali sanzioni in caso di violazioni.
Nonostante avessimo fatto presente tali errori, chiedendo che la delibera fosse sospesa per correggerla, il sindaco, solo per non dare ragione alle opposizioni, ha fatto approvare dalla sua maggioranza le modifiche al regolamento dichiarando che si provvederà in seguito alle rettifiche».
Anche in questa situazione l’opposizione non si lascia dunque sfuggire l’occasione di criticare il personaggio e il carattere del primo cittadino, ormai ritenuto sfiancante dalla maggior parte delle personalità politiche. Conclude Legnani:
«Ma anche la terza delibera, relativa alla scelta della modalità di gestione del futuro centro unico di cottura, conteneva dei clamorosi errori: in più punti si confondevano il numero di pasti con il numero degli utenti, ma soprattutto era sbagliata la formula per determinare la tariffa dei pasti sulla base dell’Isee.
Almeno su questa delibera il sindaco ha preso atto degli errori che gli abbiamo fatto presente, correggendoli.
Se un indizio è un indizio, se due indizi sono una coincidenza e se tre indizi fanno una prova, nell’ultimo Consiglio comunale c’è stata la prova che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi, come ci ricorda un vecchio proverbio.
La presunzione del sindaco di essere il numero uno, che non sbaglia mai, a volte fa brutti scherzi».
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