Continua a tener banco la vicenda riguardante il luna park di Como. Il tempo stringe e, dopo lotte legali tra le due parti in causa, ancora non si riesce a trovare una soluzione.
A inizio novembre 2024, il sindaco di Como Alessandro Rapinese, aveva ridotto l’area concessa alle attrazioni. Successivamente, il comune aveva indetto un bando per l’assegnazione dei posti, me nessun giostraio ha partecipato, perché contrari alla disposizione comunale.
Gli operatori dello spettacolo hanno quindi impugnato la delibera e il bando e hanno richiesto al Tar la sospensione del provvedimento, che aveva accolto la richiesta. Il comune, tuttavia, non aveva ascoltato i giostrai.
Nessun nuovo bando indetto con le vecchie modalità e, anzi, una battaglia legale, chiedendo al Consiglio di Stato di annullare la decisione del Tar. La risposta dell’organo costituzionale è stata negativa.
In questa precaria situazione, i giostrai hanno richiesto la pubblicazione del bando, ma il Tar ha rigettato nuovamente la richiesta, rinviando la discussione al 4 marzo. Il tempo per la decisione è ormai molto limitato, con il rischio che l’edizione 2025 del luna park non si riesca a fare.
In questa situazione difficile, il segretario cittadino del Pd Daniele Valsecchi e la capogruppo in Consiglio comunale Patrizia Lissi si sono espressi negativamente circa la gestione del caso da parte del sindaco Rapinese.
«A sole due settimane di distanza, siamo di fronte all’ennesima sconfitta dell’Amministrazione. Di fronte all’evidenza di aver torto, continua a perdere tempo e soldi dei cittadini in una causa evitabile.
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