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Comune di Como
Mar 18 Mar 2025

Caso asili nido: anche Rifondazione comunista contro Rapinese. «Gli enti pubblici non sono aziende»

Dopo le critiche ricevute prima dal Partito democratico e poi da Fratelli d’Italia, adesso anche il Partito della rifondazione comunista – Sinistra europea si scaglia contro il sindaco di Como Alessandro Rapinese sul tema della chiusura e privatizzazione degli asili nido.

Nel comunicato stampa, più volte viene criticata la tendenza alla privatizzazione per la riduzione dei costi. Tuttavia, viene ricordato che bisogna anche conservare la qualità del servizio offerto.

Il partito sottolinea, in conclusione, come gli enti pubblici non possano agire come aziende private. Pertanto, il primo punto da soddisfare è il benessere della popolazione, soprattutto delle fasce considerate più deboli.

“La decisione della Giunta Rapinese di procedere, oltre alla chiusura dell’asilo nido Magnolia di Via Passeri, alla progressiva privatizzazione degli altri asili nido della città attraverso il blocco delle assunzioni e la sostituzione del personale uscito con quello proveniente da cooperative, ci trova fortemente contrari ma non sorpresi.

È infatti il tratto saliente di questa amministrazione Rapinese la continua privatizzazione di servizi pubblici, secondo il mantra di thatcheriana memoria “privato è bello”.

L’unico scopo dell’attuale amministrazione è la riduzione dei costi per il Comune, con buona pace della qualità del servizio offerto. La tanto decantata maggiore efficienza del privato è tutta da dimostrare, così come la diminuzione dei costi per chi usufruisce di tale servizio.

La cosa certa sarà invece la diminuzione degli stipendi e dei diritti per le lavoratrici e i lavoratori impiegati dalle agenzie e tagli al personale; e, solitamente, queste diminuzioni si accompagnano ad una riduzione della qualità.

Da anni ci battiamo contro la gestione dei beni e servizi pubblici guardando unicamente il lato economico. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: gli enti pubblici non sono aziende e non possono ragionare e agire come aziende.

Il bene ultimo degli Enti pubblici deve essere il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, con particolare riguardo per le fasce più deboli; esattamente l’opposto dell’interesse dei privati.

Questa è sempre stata la nostra posizione, espressa con tutte le amministrazioni che hanno guidato la città di Como, e non solo a targhe alterne a seconda del colore politico della Giunta.

Lo abbiamo fatto con la giunta Lucini contro la chiusura dell’asilo nido di Camerlata e contro la privatizzazione delle farmacie comunali, lo abbiamo fatto con Landriscina che ha esternalizzato più della metà del settore della ristorazione del Comune e ha introdotto il privato nella gestione di diversi servizi pubblici, tra cui i nidi, e lo facciamo ora con Rapinese. 

Quindi lo gridiamo ancora con forza: No alla privatizzazione degli asili nido, privato NON è bello!”

© Riproduzione riservata

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